mercoledì 7 dicembre 2011

La Decima Regola

Regola numero dieci: il MONDO

Per usare l’espressione di un grande scienziato contemporaneo, non casualmente di origini indiane:
… Gli strumenti e i processi sui quali si basano i nostri sogni durante il sonno e le nostre fantasie durante la veglia sono gli stessi di cui ci serviamo per costruire la nostra conoscenza del mondo “esterno”! …
Altri scienziati sono giunti alla conclusione che ogni esperimento sia inesorabilmente condizionato dalla predisposizione del medesimo e da coloro che lo implementano …
Altri ancora che non sia possibile discernere l’esistenza di un soggetto effettivamente distinto dal “suo” mondo esterno, da quella di un “computer”, opportunamente accrocchiato, il quale “pensi” (o sogni) di essere un soggetto distinto da un suo mondo esterno …
Tutte queste varianti puntano ad un'unica conclusione ineludibile: se anche esistesse un mondo “oggettivo”, distinto dalla nostra mente, esso non sarebbe in alcun modo accessibile ad essa … Noi ed il mondo “là fuori” siamo reciprocamente TRASCENDENTI! Che si può volere di più? …
Ripartendo quindi dalla Regola numero Otto, che fa di ognuno di noi un Universo a se stante, in contatto con tanti universi simili ma diversi, quanti sono i nostri interlocutori, viviamo la nostra vita, sapendo che camminiamo tutti sullo stesso tappeto di particelle caotiche (o come sostiene qualcuno di “stringhe” caotiche), senza ordine, né significato e che nessuno vede il mondo come lo vediamo noi: è questo il paradosso di ogni vita! Per questo, ognuno di noi è unico e indiscusso responsabile del senso che può avere o non avere … il MONDO.




Sri-Pino.

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